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Musical

"Forse sta già cambiando..."

E’ uno spettacolo ambizioso composto da 22 canzoni inedite (più che di musical, si tratta di un'opera rock) che ruotano attorno alla figura di un  centurione... quel centurione che sotto la croce riconobbe nel condannato Gesù : il CRISTO, il Figlio del Dio Vivente.

        Nel corso della prima parte del musical viene rivisitata la vita pubblica di Gesù, attraverso la testimonianza del centurione accompagnato ad altri personaggi che via via arricchiscono la scena. Viene ricordata la guarigione del servo del centurione a Cafarnao, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la danza di Salomè con la decapitazione del Battista, vari detti di Gesù......

         Particolarmente suggestivo è l’episodio della samaritana al pozzo dove Gesù prende possesso della scena divenendo assoluto protagonista anche fisicamente.   Vediamo ancora l’ingresso messianico in Gerusalemme, la cacciata dei mercanti dal Tempio, il complotto dei Sacerdoti, l’ultima cena con il Getsemani. Siamo ormai nella seconda parte dello spettacolo - che comunque si svolge in un unico atto - dove troviamo i tradimenti di Pietro e di Giuda, l’arresto e la successiva condanna di Gesù, prima da parte del Sinedrio e poi di Pilato. La crocifissione è accompagnata dal IV canto del Servo di Yhawèh del profeta Isaia, con, intercalate, le parole di Cristo in croce.  Durante la deposizione dalla croce si fondono in un unico brano anche il Magnificat ed il Cantico di Simeone con una particolare sottolineatura alle parole: “...e anche a Te una spada trafiggerà l’anima!...”   Segue la Risurrezione narrata dalla Maddalena e per finire, il brano che da il titolo all’intera opera: “Forse sta’ già cambiando...”, è in sostanza la provocazione finale che vuole coinvolgere gli uomini di ogni tempo e luogo; non siamo noi con le nostre forze  o col nostro coraggio a cambiare la storia, il mondo; continua ad essere Gesù, con la sua Parola, con la Sua Croce ed un Sepolcro vuoto. A noi, comunque, il compito di parlarne, di portare a tutti il Vangelo; anche tramite un musical.......

        Non è possibile riportare in poche righe tutto il lavoro che questo spettacolo ha richiesto; tutte le emozioni che ogni volta dà sia a chi lo pone in essere che a chi vi assiste. Può essere sicuramente un aiuto alla riflessione personale, una catechesi,  un nuovo modo per evangelizzare.

 

promo musical

                     Forse Sta Già Cambiando ....

  Centurione Un sepolcro vuoto, una speranza nuova;

         l'impossibile ora è realtà liberante

         la morte non è più l'ultima parola,

         ma il principio di una vita nuova.

                  

         Forse sta già cambiando,

         qualcosa sta nascendo.

         Sento che in fondo al cuore

         c'è un vulcano che sta esplodendo.

         Dai, prova anche tu a crederci,

         a non disperare più.

 

Centurione   Egli era veramente il Figlio di Dio

         io pensavo che sarebbe stato tutto diverso,

         che sopra di noi ci sarebbe stato

         certamente, un cielo più terso.

 

Tutti   Forse sta già cambiando,

         qualcosa sta nascendo.

         Sento che in fondo al cuore

         c'è un vulcano che sta esplodendo.

         Dai, prova anche tu a crederci,

         a non disperare più.

 

Centurione   Ma vedo la nebbia del dolore,

         del pregiudizio e del rancore;

         vedo che per una legge troppo antica

         la gente ancora muore.

         Certo Gesù non è più nella sua tomba,

         ma è sepolto, con cura, nel cuore di troppe persone

 

Tutti   Forse sta già cambiando,

         qualcosa sta nascendo.

         Sento che in fondo al cuore

         c'è un vulcano che sta esplodendo.

         Dai, prova anche tu a crederci,

         a non disperare più.

  

_Miriam       Io non credo proprio che tu possa, da solo,

         cambiare le cose, trasformare il mondo;

         così come una goccia non può,

         da sola riempire il mare            

         senza l'aiuto delle altre compagne

 

Tutti   Forse sta già cambiando,

         qualcosa sta nascendo.

         Sento che in fondo al cuore

         c'è un vulcano che sta esplodendo.

         Dai, prova anche tu a crederci,

         a non disperare più.

 

Miriam         Ma da oggi siamo già in due

         e domani, se vuoi, tornerò ad ascoltarti

         su questo Gesù, insieme a qualcun altro

         e magari, chissà, qualcosa cambierà.

 

Tutti   Forse sta già cambiando,

         qualcosa sta nascendo.

         Sento che in fondo al cuore

         c'è un vulcano che sta esplodendo.

         Dai, prova anche tu a crederci,

                a non disperare più.

 

 

Centurione               EGLI  E' VERAMENTE IL FIGLIO DI DIO !

 

 

 

 

Musical

“Il paese delle coccole”

 

Una favola:Il Paese delle coccole; ecco dove è ambientato il nostro musical. Un paese colorato abitato da gente semplice, da bambini che non conoscono TV, giornali, video games; che ricevono coccole in abbondanza e non chiedono altro perché cono felici!. Come in ogni favola però, arriva la strega cattiva che comincia a diffondere la voce che le coccole stanno finendo e dunque vanno risparmiate. Lei stessa inventa dei surrogati (droghe) alle coccole, ma ben presto neppure questo è sufficiente. Allora arriva la televisione, i video games, il giornali tanto che le coccole spariscono del tutto. Sarà un barbone e riportarle nel paese e con esse a riportare la felicità.

         La favola sintetizzata in queste poche righe, è stata musicata con un rap che si snoda lungo tutto lo spettacolo. Il nostro barbone (sindaco) ogni tanto si interrompe per gettare lo sguardo su di un mondo parallelo (il nostro mondo) dove accadono i drammi dell’umanità. E allora ecco la storia di Caino ed Abele con tutto quello che comporta, fino ad affrontare il tema della pena di morte. Troviamo poi Giuda e Pietro, il tradimento, la disperazione. Ed ancora la televisione dove ciò che conta è solo apparire, aver successo, fama e danaro. Ad ognuno di questi breack corrisponde un intervento di don Antonio Mazzi fondatore de EXODUS..

         Nel finale dello spettacolo troviamo un brano d’amore; un amore inaspettato e sconvolgente che richiede il coraggio  di un cambiamento radicale della propria vita. Solo è possibile volare. Infine, l’ultimo brano è una provocazione nei confronti dello spettatore; un invito ad impegnarsi in prima persona, senza riserve e solo per amore dell’umanità intera.

         Lo spettacolo prevede la band dal vivo, con brani originali, coreografie e scenografie di grande effetto.

Coccole Rap 

Rit.       Dai racconta, dillo anche  a noi cos’è successo?

            Questa storia sembra una favola da vivere adesso

            E allora dai racconta dillo anche a noi com’è successo?

            Che morale c’è per noi?!?

 

C’era una volta c’è stato o ci sarà in questo pazzo mondo una stranissima città

Chiamata, da tutti “Paese delle Coccole” il cielo era terso e libero da nuvole.

Una dolce tenerezza al centro di ogni azione compiuta dalla gente di quella regione

Le coccole facevan da unità di misura,  moneta e legge di quella gente pura.

Il centro del paese non era il municipio, o la banca, o la posta o qualche altro ufficio

Non c’era alcun potere, civile o militare: il centro eran le case ed il loro focolare!!

Nella scuola pensate ognuno imparava a far star bene gli altri e nessuno ti bocciava

In fondo il senso più profondo era donare semplicemente agli altri per il gusto di dare.                                         Rit.

 

In un posto così non serviva l’ospedale, c’era un bel rimedio x per chiunque stesse male;

che ne so, 4 carezze per guarir dal raffreddore o se il malanno era + serio fare + spesso  all’amore.

Chi se ne stava andando dava l’ultimo sorriso  poi volava  assai sereno dritto dritto in Paradiso

Con cui pare addirittura esistesse un gemellaggio coi poeti specialmente che lassù hanno un villaggio.

Non erano però, soltanto rose e fiori, perché oltre queste mura cominciavano i dolori

E Paure, e bugie, e inganni e tradimenti,  le solite manie a panneggio dai violenti

Sembra tutto scritto, già catalogato è il tempo presente travestito da passato

E se qualcuno ancora forse non ci crede usi il suo cervello e il cuore e scopra quello che succede…                 Rit.

 

La mala pianta però non si spezza e non si piega, e così anche in quel posto abitava una strega

Che cercava in ogni modo di sbloccare le paure rivoltando tutto quanto con malocchi e con fatture.

Fu così che brutto giorno grazie alle sue trovate  corse voce che le coccole eran quasi terminate

E in attimo crollaron tutte quante le certezze e scomparvero una ad una tutte quante le carezze

E i più deboli e più soli chiusi nelle loro stanze nelle vene o le narici si sparavano sostanze

ma Il solo risultato fu di panico e sconforto e ci fu più di un malato e ci fu più di un morto!!

Ecco fatto! Il paese del trionfo dell’amore, appariva tale e quale alla landa di dolore

Dove un Giuda emblema eterno consumava un tradimento, dove Pietro cuor perduto consumava il suo tormento     Rit.

 

Dannazione qui le cose sembran proprio non andare, non sembra più nessuno abbia voglia di sperare

Si riempivano ormai meste le corsie degli ospedali, ed i giorni senza amore passavan tutti quanti uguali

nelle scuole comparivano esami e votazioni, e i ragazzi assomigliavan sempre più a degli automi   

nel paese che di regole non aveva bisogno, lentamente l’incubo sostituiva il sogno

nessuno ormai si ricordava più di  un bacio, tutti erano vittime di un orrendo plagio

fabbri, operai avvocati e commercianti, la nebbia del dolore avvolgeva tutti quanti

Sbiadivano i ricordi felici in cui un bambino giocava con la madre a rincorrersi in giardino

Sorridendo dolcemente lui le regalava un fiore e lei pensava  Non c’è niente di più bello dell’amore                           Rit.

 

La situazione sembrava davvero disperata tutto per colpa di questa subdola  trovata

Ognuno mendicava le sue coccole artificiali ed entrò in scena la TV coi suoi futili canali

Ed ogni trasmissione era un’inno all’apparenza, a nessuno importava più la vera essenza

Delle cose.contava solo un corpo perfetto e se non ce l’avevi eri ormai solo un reietto

Ovunque imperversavano immagini falsate di un’ idea di bellezza conquistata a rate

Alla  regola del lifting tutti quanti erano ligi, addirittura quello che abitava a Palazzo Chigi

Non era vera vita era solo finzione era lo show business era … televisione

Teleromanzi televetrine te le fanno ad ogni ora sono il nuovo focolare della tua dimora…                                         Rit.

 

Sicuramente adesso voi vorrete capire in che modo questa storia debba poi finire

E se il male alla fine abbia avuto il sopravvento o le coccole trionfarono e vi accontento

successe che un bimbo non ce la faceva più di passare tutti i giorni davanti alla tivù

E quindi decise di uscire in giardino dove trovò un barbone che gli passò vicino.

Come tutti i bambini anche questo era curioso  cosi si domandò chi fosse mai quel coso                                        

Di cui sentiva di potersi fidare, per i suii occhi buoni ed azzurri come il mare

E’ chiaro che il barbone non sapesse lavorare, imbrogliare, plagiare oppure anche spacciare,

una sola cosa faceva con destrezza, regalare a quel bimbo una tenera carezza                                                     Rit.

Ed avvenne il miracolo del bambino e del barbone e le coccole ritrovarono la loro giusta dimensione

Pensate che il barbone era un dono dal Paradiso dei poeti che credevano che grazie a quel viso

Stanco, sporco ma pieno di calore rientrassero in circolo coccole ed amore

Ricchezze  illimitate che ognuno ha dentro se e che vanno sprecate se non doni a chi è con te. 

E grazie alla coccola fatta a quel bambino il barbone divenne il primo cittadino

Di questa città fra applausi e grida, e continua ancora ad esserne la guida..

E forse in questa fiaba è questa la morale ed il vero messaggio che vi vorrei lasciare

A fare coccole (mi pare) nessuno è deceduto ma per chi le riceve son sempre un grande aiuto!!!                           Rit.

 

 

 

Musical

 

“Se ti viene di cantare....

 

Suona la campanella del primo giorno di scuola in un’accademia d’arte: il discorso del preside, insegnanti vecchi e nuovi, gli studenti in fibrillazione per le occasioni e le sfide che dovranno affrontare per realizzare i loro sogni.

Si susseguono le lezioni: italiano, solfeggio, percussioni, saggi di danza……e gli incontri con tante persone, diverse una dall’altra ed ognuna con il proprio carattere, i propri sogni, problemi, paure.

Automaticamente tutti questi elementi si riversano sul palco, sotto gli occhi degli spettatori, ma soprattutto di due personaggi che appaiono inizialmente nella veste di due semplici studenti, ma che piano, piano vengono delineandosi sotto un secondo aspetto: “le coscienze” la personificazione del giudizio positivo e del giudizio negativo, i quali si pongono davanti ad ogni situazione dandone una lettura uguale e contraria, rivelandosi come le due facce di un’unica medaglia .…la nostra coscienza.

Tutti noi perciò possiamo trovarci ad esprimere un giudizio…positivo o negativo?…o entrambi?

Non illudiamoci: il positivo ed il negativo sono in ognuno di noi e fanno intrinsecamente parte della nostra capacità di giudizio, ma soprattutto del nostro modo di porci davanti alle altre persone.

Questa è proprio la conclusione a cui conduce il lavoro e la canzone finale “Ci sei dentro anche tu” diventa monito a prestare sempre attenzione alla formulazione dei nostri giudizi e soprattutto alla analisi dei nostri pregiudizi. 

                    TU  NON ILLUDERTI MAI

 

           Sam:        Non venirmi a dire che dare,

                            ti rende più felice che avere.

                            L’amore che fa rima con cuore

                            No, non fa per me; solo falso pudore.

 

           Mauro:     Mi spiace ma non sono d’accordo

                            Tu devi aver sofferto parecchio.

                            Tu prendi tutto senza rispetto,

                            sia il si! Che il no!

 

                      Coro:        C’E’ UN LATO BUONO ED UNO NO

                                      OGNI PERSONA LI PORTA IN SE  (4 volte)

 

                                   GUARDATI DENTRO SENZA TIMORE     

                                      PER POI CAPIRE LA GIOIA E IL DOLORE.    coro

                                      POTRAI VEDERE IL BENE E IL MALE

                                      DUPLICE ASPETTO DI UN UNICO CUORE.

 

                                      TU NON ILLUDERTI MAI

                                      NON SEI DIVERSO DA NOI.

                                     TU NON ILLUDERTI MAI,

                                      NON SEI MIGLIORE DI NOI.

 

            Mauro:     Non credi possa esister l’affetto?  Vero!?

            Sam:        io seguo solo a fondo il mio istinto.

            Mauro:     ma che scelta saggia e oculata,

            Sam.        Io offro solo ciò che conviene.  

 

             Duo:        Mostrare a tutti quanti il tuo io

                            Significa incassare giudizi.

                            Fidarsi sempre e senza riserve

                            Del nostro oscillante equilibrio.                   Coro

 

Musical

 

“Black Out (Nero Fuori)”

 

 

Sconvolti da una visita inattesa, …… una proposta pazzesca dalla prospettiva illuminante,

in un improbabile teatro di paese.

Ooooh Maaaama!

 

….è così nata l’ultima “creazione” della Compagnia Ex Novo: il nuovo musical “Black out”.

Durante le solite prove per mettere in scena  La storia della bambola abbandonata”  - un testo che Giorgio Strehler trasse da un classico di Brecht, Il cerchio di gesso del Caucaso e da La storia della bambola abbandonata dello spagnolo Alfonso Sastre – ecco una visita inattesa…….un annuncio sensazionale….Lui.

Stanco di ciò che si vede nel così detto campo artistico, Dio ha deciso di “staccare la spina”: per quaranta giorni e quaranta notti ci sarà buio su tutta la terra, niente più “corrente” e al nostro Sandro ha chiesto di salvare l’Arte………

Si ma… come? Si può forse costruire un’arca e metterci dentro… No! E’ roba vecchia. Troppa burocrazia.

Un teatro? Magari, ma è roba da ricchi.

Una locanda? Perché no! Si canta, si balla, si mangia e si beve; insomma…quattro salti in ……padella.

È andata. Ricominciamo tutto Ex Novo.

 

Basta coi reality, con  “pacchi” ed “eredità”. Basta coi TG che oramai sembrano soap opera che annunciano solo guai……… solo bella musica per parlare di Amore, Amicizia, Solidarietà ……come solo i vecchi poeti e i vecchi drammaturghi sapevano fare…… e non ce ne vogliate se noi lo facciamo con un po’ di ironia

In un momento di enorme confusione etica e civile, di generale smarrimento, è necessario battersi per quello in cui si crede.           

Noi ci proviamo con uno dei giochi più antichi del mondo, quello del teatro.

Lo spettacolo prevede la band dal vivo, con brani originali, coreografie e scenografie di grande effetto.

Gli attori/cantanti e il corpo di ballo hanno età comprese tra i 5 e i 50 anni.

Nel teatro i rapporti fra gli adulti e i bambini sono sempre qualcosa di straordinario, e noi abbiamo la fortuna di vivere questa esperienza……….e la vorremmo trasmettere anche a voi.

Sembra un sogno, oppure un incubo ma……

…se è un sogno, facciamolo durare!

 

 Meditazioni sotto la croce

Testi usati: 

Immagini e scenografia scelte e preparate da A. Riganti, C. Turri, S. Simonetto, M. Bistoletti, R. Pinelli

Tutti i componenti dell’Ex Novo hanno contribuito alla realizzazione di queste meditazioni.

Giuseppe, Suo Padre

 

 

La sacra rappresentazione proposta riprende lo stile dell’antico popolo di Dio che “interroga le scritture”, “ascolta i padri”, “ricorda le meraviglie operate da Dio”...

Giuseppe, il padre di Gesù, è il “nostro uomo” da interrogare, da ascoltare, da ricordare; con i suoi dubbi e le sue certezze, il suo coraggio e la sua responsabilità risponde nel corso della rappresentazione alla nostra contemporaneità che usa invece un linguaggio audace e sfidante proprio nei confronti di Giuseppe e di ciò che ha vissuto nel “Natale di Gesù”.

I testi recitati e interpretati sono tratti dalla letteratura, dalla liturgia bizantina, dalla riflessione spirituale e da romanzi attingenti ai vangeli apocrifi; i brani di canto ambrosiano e gregoriano (e primissima polifonia) sono la testimonianza di come il popolo di Dio ha sempre fatto risuonare nel suo cuore il segreto più profondo del Mistero di Gesù, che con la sua nascita, ha iniziato a fare la volontà del Padre, fino alla sua Morte e Resurrezione.

 

Contattateci per tutte le ulteriori informazioni riguardo ai nostri lavori.

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